venerdì 7 marzo 2014

Da dove vengo



Avvertenza per i lettori: il post è lunghissimo, ma se non avete tempo, basta leggere fino alla linea nera a metà pagina, dopo ci sono solo dettagli per i più curiosi.

Mi capita di cercare su internet esperienze da cui capire i metodi di allenamento sul campo, non solo dalle tabelle che si trovano in giro. Un problema che incontro spesso è capire da dove la persona che racconta sia partita. Insomma, trovo un blog interessante, con descrizioni accurate degli allenamenti e di tutto il contorno ma i post partono sempre da un certo punto della vita atletica del narratore. Non riesco quasi mai a capire come abbia iniziato, come fosse arrivato al punto d’inizio del suo racconto. Le informazioni che mancano a mio avviso sono fondamentali. E’ sempre interessante leggere le storie di chi viaggia a 3’ al km, ma certo io non posso mettermi a fare i suoi allenamenti, non avrebbe nessun senso.  Invece sarebbe utile capire come ci è arrivato ai 3’ km, mica è una cosa che succede in un mese! Quella si che potrebbe essere un grande fonte di ispirazione per chiunque.

Detto questo, provo a fare in modo che il mio blog sia interessante per tutti, sia quelli che sono simili a me sia anche e soprattutto per coloro che si avvicinano adesso al mondo della corsa (e tutti gli altri che cascano in mezzo!).

Quindi descriverò la mia storia atletica. In questo post farò un riassunto della fase pre-corsa, poi proverò a scrivere dei post specifici su schemi di allenamento e gare degli ultimi anni.

La mia vita recente di runner inizia infatti nel Settembre 2010, quando ripresi a correre per l’ultima volta, nel senso che da allora non ho più smesso!  In estrema sintesi avevo 38 anni, ero completamente fermo da più di un anno, sovrappeso di circa 13 kg e con poco tempo a disposizione. Però non avevo vissuto una vita da sedentario, ma fino ai 38 anni avevo praticato diversi sport, mai continuativamente, mai seriamente, ma è importante dire che non partivo da zero. Atleticamente avevo già un seppur trascurabile background.

Questo lo dico a quelli che si meravigliano del fatto che la mia prima gara (13 km) la chiusi a 4’37’’ di media e mi dicono “eh, ma tu sei forte, io la mia prima gara l’ho fatta a 6’!”. Ma io a 4’30’’ ero già andato in passato, i muscoli hanno memoria, con l’allenamento il fisico si trasforma e quando si interrompe non si perde tutto.

Nei prossimi post spiegherò a puntate come partendo da “quasi fermo” nel Settembre 2010 sono arrivato a oggi.

Nel seguito, invece, i più curiosi possono leggere in cosa era consistita la mia vita atletica prima di iniziare a correre seriamente. In bocca al lupo!
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Parto da Adamo ed Eva, ma non preoccupatevi, sarò breve!

Dunque alla tenera età di 6 anni fui avviato al nuoto, come è capitato e capita ancora a molti bambini in fase scolare. Nuotai fino a 10 anni e avevo iniziato da poco l’agonismo quando mi schiacciai un dito in una porta e dovetti portare la mano fasciata per più di un mese. Dopo non tornai più in piscina. Non ricordo nemmeno bene perché, ma probabilmente non ci tenevo molto.

Alle medie giocavo a pallamano con la squadra della scuola, ala sinistra con un tiro molto potente ma caviglie deboli. Presi parecchie distorsioni ed è un problema che ancora oggi non ho eliminato completamente.

E siamo al liceo: ovviamente calcio. Allenamenti blandi e senza troppa costanza però, ma ci si divertiva parecchio. A 16 anni mi dilettai anche con una bicicletta da corsa. Il metodo di allenamento era molto semplice: facevo un giro di una decina di km vicino casa e ogni santa volta cercavo di metterci meno tempo della volta prima! Qui già si nota lo spirito “jonathan livingstone” già correvo per scoprire i miei limiti! Iniziai anche a correre con una squadretta,  ma terminai l’esperienza a seguito di uno sfracellamento totale in allenamento, in cui mi si stacco il manubrio della bici in discesa….vi lascio immaginare come mi fermai.

Alla fine del liceo iniziai a frequentare una palestra di bodybuilding, che diventò lo sport prevalente anche negli anni di università. Continuavo a fare qualche partita di calcio e per non arrivare completamente impreparato ogni tanto facevo una corsetta, più o meno una volta a settimana.

Finita l’università, fatto il militare quasi da sedentario, iniziato a lavorare sentivo comunque l’esigenza fisica di fare qualcosa, insomma mi piace lo sport e non so stare fermo.

Avevo 26 anni, ero una decina di kg in sovrappeso, correvo un paio di volte a settimana, sempre col metodo artigianale del record ad ogni uscita. Facevo un giro al parco di circa 5km ed ero arrivato ad andare a 4’30’’ al km…seeeee mica avevo il gps allora….il percorso lo avevo misurato a passi!!! Qualche anno dopo, col gps, costatai che tutti i km erano più corti almeno di 50 metri!!!

Un giorno presi una mega distorsione su un rametto d’albero, non andai nemmeno al pronto soccorso, ma dovetti rinunciare allo sport per guarire completamente. Nel frattempo mi ero ammogliato e avevo pure preso una barchetta a vela cui dedicavo la maggior parte del tempo libero. Così praticamente niente più corsa fino ai 32 anni! 

Era il 2004, nasceva il mio primo figlio! Ero ormai almeno 15 kg in sovrappeso, pesavo 80 kg. Detti via la barca appena mi resi conto che non me la sentivo di navigare e rischiare (e solo chi è andato per mare sa a cosa mi riferisco) con un bambino piccolo e quindi rimasi senza hobby! E qui riscatta la corsa. Riprendo a correre, stessi metodi, spesso la mattina presto, ma non presto come oggi. Niente d’impegnativo ancora. 

Nel 2006 arriva il secondo figlio e quindi ri-smetto per fare il papà a tempo pieno. Poi ricomincio ancora nel 2008. Andavo a correre durante la pausa pranzo per ottimizzare i tempi, e un giorno lamentandomi del fatto che vicino l’ufficio non avevo riferimenti chilometrici, un collega mi fa: “ma come non usi il gps?”, e io “gps what?”. Per farla breve, mi presto il suo e lì mi si apri un mondo. Capirai, io che impazzisco per i numeri, potevo misurare tutti gli allenamenti, scaricarli, studiarli, analizzarli…una pacchia.  Lo stimolo fece sì che iniziai ad allenarmi con più costanza e seriamente, 3 volte a settimana. E stavolta non col metodo dei record ad ogni uscita, ma prendendo una delle note tabelle che si trovano su internet.

Dopo 6 mesi avevo migliorato parecchio, e correvo in allenamento sui 4’30’’ al km (personale sui 5 km), stavolta veri però. Un giorno inizio a farmi male credo il tendine di una caviglia e così mi fermai. All’epoca non sapevo nemmeno che ogni tanto bisogna cambiare scarpe! Nel 2009 nacque il mio terzo figlio (ultimo eh!) e quindi stetti fermo fino al Settembre 2010.

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