lunedì 28 marzo 2016

Venerdì scorso. Niente di nuovo sul fronte mentale



Ore 4.30, drrrr drrrr drrr, spengo la sveglia che vibra senza suoneria. 

Sono in piedi, un automa, ho ancora gli occhi chiusi, cerco gli occhiali tastando al buio, ma a cosa mi servono al buio? Eccoli. Ora i vestiti, preparati ieri, ma da scegliere in base al meteo. Guardo fuori, non piove, il termometro segna 8°, azz ha rinfrescato. Allora doppio strato oggi, termica e maglia tecnica pesante. Poi collant, calzini, berretto, guanti e scarpe. 

lunedì 14 marzo 2016

Roma Ostia 2016



Quarta partecipazione alla Roma Ostia, ormai sono “di casa”, anche perché l’impeccabile organizzazione giustamente non cambia quello che funziona perfettamente. Percorso, ritiro dei pettorali, griglie, logistica borse, rifornimenti, etc….etc…sono sempre gli stessi. Quindi so perfettamente cosa mi aspetta e cosa devo fare fino a un secondo prima del via. 

Obiettivo: 80 minuti, dichiarato prima e quindi più difficile da raggiungere.

Riscaldamento con un amico e mi infilo nella griglia rossa. Un po’ troppo tardi, però. Ma come “è sempre tutto uguale” e poi sbagli l’orario di inserimento? E infatti, troppa sicurezza, cose che capitano.

lunedì 7 marzo 2016

80



Lo scorso novembre a Fiumicino avevo come obiettivo verificare quanto mi mancava per superare il “muro”, la barriera psicologica, degli 80 minuti in una mezza maratona. Feci una gara quasi perfetta e arrivai a soli 6 secondi, quindi, continuando la metafora, “toccai il muro”. Dopo 4 mesi di preparazione specifica per gare di mezzofondo, qualcosa sono migliorato. Certo non decine di secondi al km, ma spero abbastanza per vedere per la prima volta il 19, dopo l’ora. 

Come sempre, i giorni prima della gara le sensazioni non sono chiare. La prima volta sotto i 90 minuti (fiumicino 2012) arrivai alla gara molto insicuro, la feci (unica volta) con i pacer del 1h30’ ma chiusi, con grossa sorpresa, in 1h28’ in una giornata di tempesta. Anche questa volta è così: sento che tutto può succedere, dall’exploit all “epic fail”, come dice mio figlio. Molto dipenderà anche dalle condizioni “esterne”. Questo è il bello delle gare: tutto può succedere ma bisogna farlo succedere, niente è scontato.

mercoledì 2 marzo 2016

Vesciche



Oggi un post lampo su una tipologia d’infortunio molto comune tra i runner: le vesciche ai piedi

Lo faccio perché ho capito da uno scambio di commenti sul runningforum che questo fastidiosissimo imprevisto può essere causa, ancora nel 21° secolo, d’interruzione prematura degli allenamenti. Ma la scienza ha fatto passi da giganti, qualche giorno fa sono state rilevate le onde gravitazionali, signora, non si vorrà mica fermare per una vescica!

Scherzi a parte, scrivo insomma perché mi sembra giusto dare una dritta a coloro che non sanno gestire il problema vesciche.